La mela di Orino si presenta di colore giallo, con il caratteristico “bacio” rosso del Sole; ha una polpa bianca, sapore dolce ed è succosa.
Si raccoglie in autunno, si conserva per tutto l’inverno. Le piante madri presenti in paese sono di notevoli dimensioni, simbolo della frutticoltura nella tradizione e della melicoltura ad Orino.
Nel 2012 è stato fatto un censimento delle piante esistenti in paese; con il supporto tecnico dell’agronomo Fabrizio Ballerio, sono state raccolte le “marze” delle piante madri e innestate circa 200 nuove piante di melo poppino.
Si è creato il gruppo “Amici della Mela Poppina“, con un logo. L’obiettivo è accendere i riflettori sull’importanza dei frutti antichi, della loro conservazione e tutela. Riscoprire un frutto antico e coltivarlo nel proprio giardino è un gesto semplice ma con una ricaduta significativa sul quotidiano e sul futuro della comunità. Non solo ti assicuri un raccolto sano e gustoso, a km zero, ma coltivi e garantisci ai tuoi successori un elemento del paesaggio e del patrimonio storico e naturalistico del territorio.
I nostri anziani erano soliti piantare alberi da frutto ogni anno, sapendo che non avrebbero goduto dei loro frutti. Una pianta innestata sul portinnesto “franco” fruttifica anche dopo 8-10 anni; lo facevano per assicurare un raccolto alle generazioni future.
Si ispira proprio a questo frutto il nome dell’ecomuseo diffuso, chiamato Ecomuseo Pom Pepin, un percorso iniziato nel 2012 (per approfondimenti: https://www.mentaerosmarino.it/museo-di-orino-la-prima-pietra-e-stata-posata/)
E’ stato creato un frutteto didattico dedicato alla Mela del paese, ma per diffondere maggiormente la coltivazione di questo frutto è necessario l’impegno della comunità. In prima linea: il Sindaco Cesare Moia e Luigi Sperati. Tutti gli anni innestano nuove piante, che vengono accudite nella nursery dei Pom Pepin dalle sapienti mani di Luigi, che le accompagna nei primi delicati anni di crescita. Daniele Sangiani ha dedicato molto del suo tempo e del suo amore per la montagna, supportando il progetto di recupero della Mela Poppina.
Puoi diventare anche tu custode di biodiversità e coltivare una pianta di melo poppina: il Comune offre un servizio di prenotazione delle piante a “radice nuda”.
Scopri la storia della coltivazione del melo e la vera origine del frutto più diffuso nel mondo: un esempio di come le scelte e i gesti di singoli uomini possono fare la differenza.
Per approfondimenti: la storia di Aymak Djangaliev e le Foreste dei meli selvatici.