![](https://www.orinosmartvillage.it/wp-content/uploads/2022/11/image_2022-11-14_202432862-300x86.png)
Nello Harz, massiccio montuoso tedesco, alcuni scienziati hanno scoperto che gli alberi della stessa specie hanno un sistema di radici intrecciate tra loro attraverso cui si scambiano sostanze nutritive e si aiutano in caso di necessità. La stessa tesi è confermata dagli scienziati che studiano le Foreste dei meli selvatici. Nei boschi di Orino, è facilmente osservabile questo fenomeno nelle scarpate: gli alberi si consociano tramite le radici; la terra dilavata dalla pioggia rende visibile il reticolo sotterraneo.
![](https://www.orinosmartvillage.it/wp-content/uploads/2022/11/IMG_20221106_091506_623-225x300.jpg)
Vanessa Bursche del Politecnico di Aquisgrana ha dimostrato che, nelle faggete indisturbate, le piante si sincronizzano dando le stesse prestazioni (produzione di zucchero e legno). La scoperta è straordinaria perché, considerando un versante, alcuni faggi crescono in condizioni diverse: su suolo soffice o roccioso, con abbondante sostanza organica o povero.
Come fanno le piante ad avere le stesse prestazioni in condizioni differenti?
Gli alberi compensano le rispettive debolezze e forze grazie ad un gigantesco sistema di distribuzione costituito da funghi. La compensazione tra le diverse prestazioni singole avviene sottoterra, attraverso le radici. Nel sottosuolo, i funghi costituiscono un gigantesco sistema i distribuzione che prende il nome di World Wide Web.
Non è vantaggioso perdere gli alberi più deboli, si creerebbero spazi vuoti che disturberebbero le condizioni di stabilità. È più conveniente aiutare i vicini a mantenersi in forma.
Per approfondire gli studi della Dr.ssa Bursche clicca qui.
Gli alberi sono come esseri sociali che si organizzano in comunità. La salute dei vicini è conveniente per ogni singolo vegetale: insieme, molte piante possono creare un ecosistema ideale che mitiga eccessi di calore e di freddo, immagazzina molta acqua, umidifica molto l’aria (assicurandosi condensazione di nuvole).
Il numero di scienziati e ricercatori che condividono studi strabilianti sul regno vegetale è in rapido aumento.
Tra i tanti sicuramente spicca Stefano Mancuso, direttore del primo laboratorio italiano di neurobiologia vegetale. Il botanico, abile divulgatore scientifico, incanta quando spiega la vita segreta delle piante, i loro molteplici sensi, caratteristiche ed abilità. In una sola parola, definisce le piante intelligenti.