Nel 2019 il Comune di Orino e il Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università Insubria di Varese, stipularono una Convenzione di Ricerca, finalizzata allo studio delle manifestazioni di cultura materiale presenti nel Borgo.
La ricerca universitaria pose la Relazione Uomo-Montagna al centro dell’interesse: tornare alle radici per recuperare quell’equilibrato rapporto armonico con la Natura, un tempo dettato dall’economia di sussistenza. Se in passato il mantenimento di un equilibrio era una necessità, oggi è una priorità. Dopo anni di consumismo sfrenato, sempre più persone stanno riconoscendo l’esigenza di tornare ad uno stile di vita più consapevole e meno impattante sulle risorse del Pianeta.

L’Ecomuseo Pom Pepin de Urin tutela e valorizza le manifestazioni di cultura materiale riguardanti la seconda metà del XX secolo; le testimonianze sono ben visibili in paese: agli utensili del quotidiano e delle attività artigianali sono state dedicate quattro “cantine”. Le “cantine” sono spazi espositivi dislocati per le vie del paese; ospitano testimonianze della cultura materiale, quali attrezzi, strumenti, oggetti del quotidiano che possono essere osservati dall’esterno attraverso cancelli o finestre. La scelta di spazi espositivi liberamente fruibili dai visitatori e dislocati per il paese è legata al concetto di ecomuseo “diffuso”, secondo cui la collocazione migliore per le testimonianze di cultura materiale è tra vie del borgo e negli edifici storici in cui le attività legate agli oggetti lì presenti si sono realmente svolte. Tale scelta ha anche notevoli risvolti pratici: non è necessaria la presenza di personale che apra o chiuda il museo, le spese di gestione sono esigue per assenza del riscaldamento dell’ambiente e possibilità di accendere l’impianto di illuminazione temporizzato premendo un pulsante.
Per approfondimenti: cultura materiale ed ecomuseo
Ecomuseo Pom Pepin: dallo studio della cultura materiale alla valorizzazione del territorio