Albergo Milano
latteria-pasticceria, di proprietà di Arturo Moia
Polleria e rivendita verdura: Giulia Gallinatta
Posta
Merceria-cartoleria della Giulia
Sarto e sacrestano – Ul Zepp
Osteria Svizzera – Fredo e Carmela
Il tassista Rinaldo lavorava sulla linea trasporti Orino, Coquio e Sant’Andrea . Dove Adesso c’è il macellaio Cilia in passato vi era Antonio il parrucchiere mentre la macelleria si trovava invece sull’angolo della piazza.
Puricelli col Bazar e l’edicola punto nel mezzo c’è stato l’ambiente Di Domenico Montorfano che dato che vendeva granaglie era soprannominato il granaverda. In fondo alla piazza c’era un negozio di alimentari gestito prima dal Romildo, poi dalle di isabella Sberna e dal 58 dall’angela la mamma della Gisella alla quale si è spostata nel 61 sull’angolo di fronte.
Comune scuole sono sempre state dove sono adesso anche quando ci fu la fusione con Azio. Appresso c’era l’alimentare della Lena Giovannoni sorella delle Elvira. In fondo a via Cantore c’era la rinomata trattoria Della Pace gestita dapprima dalle Erminia vedova Bodini fuori dal Lancia Boom quindi dal Carletto e a seguire da altre persone. Scendendo Un centinaio di metri c’era la Anita sarta che lavorava in casa. Rimando alla piansa nello stesso punto in cui si trova Attualmente il circolo che i tempi gestiva anche la cooperativa alimentare : ci si poteva salire direttamente dalla piazza con un ripido scalone. Al principio di via Rocca c’è stato un calzolaio, il Giuseppe Moia, papà del Luigino Biscela, anche egli ciabattino. Accanto la Barberia che fu prima del Venanzio un veneto che all’occorrenza cavava pure i dentiPoco più avanti un certo Pellegrini di Gavirate Alberto ma solo d’estate un negozietto di frutta e verdura. Poi la posteria di Antonia Aricci comunemente nota come Antinietta Parò, la zia del maestro Renzo.
Un altro pezzetto di strada e si trovava il prestino dove lAnessi ci ha passato una vita. A metà via c’è sempre stato un secondo macellaio che fu dapprima un rovertoni e poi l’Attilio entrambi di Azzio e quindi il Visconti di Gemonio. Chiusa la macelleria si staccò il Walter parrucchiere che veniva quotidianamente da Castiglione Olona. Di fronte per un certo periodo il Peppino del Siro ha gestito tabaccheria e giornali. Nella Corte appresso c’era anche una ghiacciaia. C’erano poi i falegnami de crota Il Giuseppe il Peppino. Alla località gesiola il signor Riccardo aveva aperto un fresco trotto una trattoria. Sulla strada del cimitero c’è stata la sede della centrale elettrica e quando è stata chiusa hanno costruito l’albergo Belvedere del quale uno dei primi proprietari è stato il Gianni Astori nonno del Gianni Bonaria maestro di sgorbia. Dopo ne sono seguiti molti che sarebbe difficile fare un elenco vediamo solo l’Italo che ha organizzato varie corse di bicicletta. Avanti 100 metri dal Milano c’era il Tollini, uno dei primi fotografi della Valcuvia. Vicino al cimitero in questi ultimi decenni è stato costruito un centro sportivo col bar della Rambla.Dal Belvedere al Milano al venerdì si teneva il mercato. Di fronte al cancello dell’asilo si trovava il deposito del giuannin che aveva la linea di trasporto o rinogemonia sempre in faccia all’asilo c’era la cartoleria della Giuseppina che sarà poi della nuora Antonietta la mamma del Cesare moia alla quale successe il piazza punto in ultimo divenne una lavanderia. Poco sotto, sulla strada che scende a Dazio, il castano, prima del 60 Ha costruito il deposito dei pullman con un bar. Prendendo oltre infine oratorio di dolci del moia di suo nipote Gianna Delio sala che servirà alla fine come ogni manifattura di sartoria punto a capo