Il primo documento in cui si fa espressa menzione della chiesa di San Lorenzo di Orino risale al XIV secolo: si tratta di un’istanza relativa ad una controversia sulla custodia della chiesa stessa.
Per aggiungere nuove informazioni riguardo San Lorenzo bisogna, come per la chiesa della Beta Vergine, ricorrere alle tracce che si ricavano dalle visite pastorali. La prima visita pastorale a Orino risale al 1580 con Monsignor Gianantonio Volpi, che dichiara di aver visitato la “capella” di San Lorenzo, dotata di un altare e di cimitero. Monsignor Feliciano Ninguarda confermerà, nel 1588, quanto detto dal suo predecessore e anzi aggiungerà informazioni sulla presenza presso san Lorenzo di un campanile dotato di una sola campana e di una piccola sacrestia priva di paramenti. La gente di questo villaggio contribuiva per la celebrazione della messa, che si teneva tutti i giorni festivi e tre giorni feriali a settimana.
La facciata è semplice e severa e presenta sopra il portale un affresco con l’effigie del Santo
Presenta una sola navata con volta in tavolato di legno; il coro invece ha volta in muratura. L’olio su tela che raffigura il martirio di san Lorenzo, dapprima attribuito al Fiamminghino ma in seguito rivelatosi opera di Carlo Preda, fu conservato nella chiesa di san Lorenzo sino a metà del Novecento; restaurato sulla fine degli anni Ottanta, si trova ora presso la casa parrocchiale.
Lo storico d’arte e professore Andrea Spiriti, ritiene che l’olio sia stato realizzato a cavallo tra fine ‘600 – inizi ‘700.
Il martirio di San Lorenzo di orino sembrerebbe ispirarsi all’omonima opera del Tiziano, custodita a Venezia presso la chiesa di Gesuiti e risalente al 1559.
La chiesa di san Lorenzo si trova qui
Per approfondire: A. Spiriti, Cultura figurativa in Valcuvia: Azzio, Gemonio, Orino, Isal